«Nessun esame imparziale della sua carriera può condurre ad altra conclusione: che egli sia vittima della più odiosa delle passioni, quella per il denaro, denaro come fine a sé stesso. Non è un ritratto piacevole, questo maniaco del denaro che trama in segreto, pazientemente, costantemente, su come incrementare la propria ricchezza. Ha trasformato il commercio da un'occupazione pacifica in una guerra, e lo ha fatto con pratiche crudeli e corrotte; ha trasformato la competizione da onorevole emulazione in lotta spietata. E l'uomo che fa queste cose deliberatamente, definisce la sua grande organizzazione una beneficenza, puntando alle sue pratiche religiose e alle sue donazioni come prova della propria rettitudine. Ma per l'uomo dalla natura onesta i conti non tornano. Questa, dice, è massima trasgressione mascherata da devozione. Per definirla c'è una sola parola: ipocrisia.»
Così nel 1905 Ida Tarbell descrisse John D. Rockefeller, nella sua «Storia della Standard Oil Company» apparsa a puntate sul McClure's Magazine, il più diffuso periodico canadese. E a quel tempo JDR era ancora lontano dall'aver raggiunto il massimo della sua malafama. Il senatore Robert La Follette, il gran fustigatore, non lo aveva ancora definito «il più grande criminale della nostra epoca» e la stampa non lo aveva ancora nominato «l'uomo più odiato della terra», né lo raffigurava ancora in vignette come un ipocrita dalle gambe sperticate che con una mano distribuiva monetine da dieci centesimi alle frotte di scugnizzi che lo seguivano per strada, mentre con l'altra scippava sacchi pieni d'oro alle vedove.
Dopo la seconda guerra mondiale, però, sarebbe stato difficile, sia in America che in qualsiasi altro paese, leggere una sola riga men che rispettosa sul medesimo John D. Rockefeller, l'ormai mitico JDR, né sul figlio, JDR Junior, che aveva seguito docilmente le orme del padre, né sui quatto figli di Junior che si sforzavano di emularlo: Lawrence, Nelson, Winthrop e David. Oggi, perfino le varie enciclopedie postume sono state debitamente depurate e non contengono altro che elogi per il capostipite e il suo Casato.
Un esempio, dalla prestigiosa Encyclopaedia Britannica, nata a Oxford, ma poi espatriata a Chicago, negli Stati Uniti:
«Nel 1911 JDR si ritirò dagli affari e si diede a distribuire gran parte del suo patrimonio. Istituì fondazioni benefiche curate da amministratori e gestite da funzionari tutti dediti a uno studio contro delle opportunità per il servizio pubblico. É stato stimato che le sue donazioni ammontano a 600 milioni di dollari.»
("Rockefeller", Encyclopaedia Britannica, International edition, 1972).
Del suo unico figlio, JDR Junior (1874-1960), la medesima enciclopedia dice:
«Collaborò strettamente con il padre negli affari, nelle iniziative filantropiche e civiche. Le sue donazioni caritatevoli dal gennaio 1917 al 31 dicembre 1955 ammontavano a 400 milioni di dollari».
Non una parola sulle pratiche spietate che istituirono il potere della Famiglia, né sulle macchinazioni politiche che spinsero gli Stati Uniti alla guerra e 50 mila giovani americani a una morte precoce sui campi di battaglia in Europa.
Che cosa era successo nel tempo trascorso tra le feroci critiche ai due JDR, come il servizio della Tarbell sul McClure's all'inizio del secolo, e la graduale scomparsa dalla stampa mondiale di tutte le voci avverse, fino alle più servili adulazioni non solo per il capostipite, ma per tutta la Famiglia con le sue varie fondazioni "benefiche"?
Nel 1911, anno in cui, secondo la Britannica, JDR si era già ritirato dagli affari, egli era stato condannato per pratiche illegali da un tribunale americano, e gli era stato ingiunto di sciogliere il suo Standard Oil Trust che comprendeva ben 40 società, delle quali 14 erano per intero di sua proprietà. Fu proprio questo scioglimento imposto dalla Corte Suprema degli Stati Uniti che doveva conferire ancora maggiore potere all'impero Rockefeller, in una misura che forse lo stesso fondatore non aveva previsto.
Fino a quel giorno, l'impero era stato più che visibile, un facile bersaglio per le critiche degli invidiosi e per gli attacchi giudiziari dei rivali. Ma dal momento dello scioglimento l'impero sparì dalla vista e si rifugiò sottoterra, come in un bunker. Non si può colpire un tiranno invisibile. JDR aveva solo finto di aver dissolto il suo impero, come ordinatogli dal tribunale; invece, lo aveva frazionato in una infinità d'imprese su cui continuava a esercitare il controllo tramite vari prestanome, tra cui in primo luogo suo figlio, poi i figli del figlio.
Però fu solo dopo alcuni avvenimenti del 1914 - di cui, in un'Europa oberata da ben altre preoccupazioni, non si sentì nemmeno parlare - che JDR si rese conto per la prima volta che, nell'epoca moderna delle comunicazioni, la maniglia del potere era l'opinione pubblica. Fino allora JDR se n'era sempre infischiato, anche quando l'ostilità nei suoi confronti si era manifestata con maggiore cattiveria sulla stampa che, prima dell'epoca della radio e della tivù, rappresentava ciò che la televisione rappresenta oggi.
L'avvenimento che portò l'ostilità pubblica a un tale parossismo da allarmare per la prima volta il coriaceo JDR fu il famigerato "Massacro di Ludlow". tuttavia, le sue drastiche contromisure ebbero tanto successo da trasformare in pochi anni la sua grande impresa americana in un impero mondiale.
Dal libro di Hans Ruesch: LA FIGLIA DELL'IMPERATRICE _ La grande industria della malattia
Stampa Alternativa
A cura e con un saggio di Marco Mamone Capria
pag. 139-141 (Continua a pag. 141 al paragrafo "L'avvenimento")
Vedi la descrizione dell'album: http://www.facebook.com/media/set/?set=a.483595725051612.1073741836.469925656418619&type=1
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Come si compra l'opinione pubblica:
https://www.facebook.com/HansRueschPerlaAbolizioneDellaVivisezioneOra/photos/a.483595725051612.1073741836.469925656418619/492026937541824/?type=3&theater
Genesi della censura medica:
Anche i quotidiani più indipendenti dipendono dalle agenzie di stampa per le notizie del giorno. Per un direttore di giornale non c'è motivo di sospettare che una notizia proveniente dalla Associated Press, dalla United Press o dall'International News Service sia censurata non appena concerne la salute o un tema sanitario. Eppure è così.
Come Morris Bealle scoprì quando pubblicò il suo libro alla fine degli anni '40, il Drug Trust aveva uno dei suoi dirigenti nel consiglio di amministrazione della Associated Press, la più importante agenzia di stampa del mondo, a cui erano associati in cooperativa circa 1500 quotidiani statunitensi e più di tremila stazioni radio-Tv. Il direttore della Rockefeller Fondaution in questione non era altri che Arthur Hays Sulzberger, editore del New York Times e con ciò uno dei più potenti membri della Associated Press.
Così fu facile per il Rockefeller Trust persuadere il caporedattore scientifico dell'Associated Press ad accettare una direttiva, apparentemente d'interesse pubblico, per cui nessuna notizia di medicina potesse essere diramata senza l'approvazione di un "esperto" del Drug Trust. Naturalmente questo censore non avrebbe approvato alcun articolo che in qualsiasi modo avesse potuto frenare lo spaccio di farmaci:
https://www.facebook.com/HansRueschPerlaAbolizioneDellaVivisezioneOra/photos/a.483595725051612.1073741836.469925656418619/497299287014589/?type=3&permPage=1
Quando, anni fa, fu promulgata in America una buona legge per proteggere la popolazione da alimenti deteriorati e farmaci dannosi, il Drug Trust non perse tempo e affondò i propri artigli nell'ente governativo incaricato di applicare la legge, la FDA.
Questo ente, la cui sigla, ricordiamo, sta per "Amministrazione degli Alimenti e dei Farmaci" (tra questi ultimi in America sono annoverate anche le droghe), ogni tanto persegue opportunisti che meritano di essere puniti, ma come già osservò Bealle <<la FDA viene usata il più delle volte per stravolgere la giustizia, perseguendo accanitamente tutti quelli che mettono in pericolo i profitti del Drug Trust>>.
(...)
Scrive Bealle:
"Per completare il quadro, occorre ricordare che poco prima che la grande Depressione di Hoover (repubblicano) portasse il democratico Roosevelt alla Casa Bianca, la stessa amministrazione repubblicana si era resa colpevole di aver protetto il proprietario di un grande complesso chimico, responsabile di aver ucciso più di 5000 consumatori con un estratto di Jamaica Ginger inquinato per sbaglio da un colorante velenoso. Quindi l'amministrazione Rockefeller (Roosevelt) non ha fatto altro che proseguire sulla strada che era stata quella dell'amministrazione Mellon (Hoover).
Ma sotto l'egida di Roosevelt, mezza dozzina di agenzie furono affidate al Drug Trust di Rockefeller. La FDA è una di queste.": https://www.facebook.com/photo.php?fbid=532714653473052&set=a.483595725051612.1073741836.469925656418619&type=1&relevant_count=1
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Leggi anche:
Poteri, case editrici e giornali - https://www.facebook.com/HansRueschPerlaAbolizioneDellaVivisezioneOra/photos/a.487939297950588.1073741838.469925656418619/490380184373166/?type=3&src - dal libro La medicina smascherata - di Hans Ruesch a cura di Marco Mamone Capria - https://www.facebook.com/media/set/?set=a.487939297950588.1073741838.469925656418619&type=3
Un articolo che Repubblica NON ha voluto pubblicare - http://www.facebook.com/photo.php?fbid=554384517972732&set=a.512509582160226.1073741843.469925656418619&type=1
- dall'album RAPPORTI CIVIS:
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.512509582160226.1073741843.469925656418619&typ=3
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