Il TTIP cambierà le nostre vite o i suoi detrattori stanno facendo solo inutile allarmismo? Basta seguire l'inchiesta del "The Guardian" per capire quando marcio ci sia sotto il trattato internazionale più temuto della storia. A rivelare i documenti mostrati dal quotidiano britannico (oltre che dall'associazione europea "Pesticide Action Network" e dall'osservatorio sulle lobby "Corporate Europe") è stato il portavoce Marco Zullo, denunciando come i funzionari della Camera di Commercio americana abbiano spinto l'UE ad accantonare la raccomandazione nella quale dovevano essere identificati i criteri per stabilire quali fossero i pesticidi pericolosi per il sistema endocrino e per la salute umana.
GLI INTERFERENTI ENDOCRINI
L'uso d'interferenti endocrini è stato spesso legato al cancro, all'infertilità maschile e a disturbi ormonali. Ben tre diverse branche di legislazione UE invitavano a identificare al più presto queste sostanze: il regolamento "REACH" sulle sostanze chimiche del 2006, il regolamento sui pesticidi del 2009 e il regolamento del 2012 sui biocidi. Per stabilire quali sostanze fossero pericolose per la salute, la DG Ambiente della Commissione Europea ha emesso un bando vinto da esperti indipendenti (capofila la londinese "Università di Brunel") pubblicato nel 2012. Lo studio identificava dei criteri per definire quali sostanze fossero pericolose per il sistema endocrino. Secondo il "Pesticide Action Network", se i criteri della venissero applicati, 31 pesticidi sarebbero esclusi dal mercato, adempiendo così al mandato del regolamento sui pesticidi del 2009 che mira a "proteggere le persone e l'ambiente dai danni endocrini cronici derivati dall'esposizione ai pesticidi".
L'INTERFERENZA DELLE LOBBY
Ma la bozza con questi criteri, come detto, è stata accantonata a seguito di pressioni da parte dei funzionari americani che hanno fatto capire a più riprese alla Commissione Europea che la raccomandazione sui pesticidi avrebbe costituito un problema per la buona riuscita dei negoziati tra Europa e Stati Uniti sul TTIP. Secondo i documenti pubblicati dalla "Pesticide Action Network", il 26 giugno 2013 una delegazione della Camera di Commercio americana ha fatto visita ai funzionari della DG Commercio dell'UE, con lo scopo di convincere l'Europa ad abbandonare l'idea di identificare criteri per stabilire quali fossero i pesticidi pericolosi. I verbali di questa riunione mostrano come i rappresentanti americani si fossero "lamentati dell'inutilità di creare categorie e, quindi, elenchi" di sostanze proibite.
L'UE ABBASSA LA TESTA
Il 2 luglio 2013, i funzionari a stelle e strisce tornano in Europa per ribadire il concetto. Lo stesso giorno, il segretario generale della Commissione Catherine Day, scrive al direttore del dipartimento ambiente, Karl Falkenberg. La missiva lo intimava a lasciare da parte i criteri presi in analisi dall'UE. "Non pensiamo che sia necessario preparare una raccomandazione della Commissione Europea per identificare le sostanze che alterano il sistema endocrino". Un mese prima, la Camera di Commercio americana aveva avvertito l'UE che "Usa, Canada e Brasile avevano espresso le loro preoccupazioni sui criteri scelti dall'UE, perché avrebbero portato a pesanti ripercussioni sul commercio".
IL POTERE DELLE LOBBY AMERICANE
Il risultato è che la raccomandazione, prevista per il 2014, è slittata a data da destinarsi come nulla fosse, ignorando la salute dei propri cittadini, nel nome di un trattato commerciale con gli USA che favorisce soltanto le multinazionali e danneggia tutti gli altri. Del resto, le lobby del settore non si sono mai nascoste. La maggiore lobby delle industrie chimiche, la CEFIC, alcune settimane prima che i criteri UE fossero abbandonati, spiegava che le questioni endocrine "potrebbero diventare un impedimento per il successo del TTIP". Il gigante chimico tedesco BASF aveva lamentato che il divieto dei pesticidi "restringerà il libero commercio dei prodotti agricoli su scala globale".
LA BATTAGLIA DEL M5S
Secondo un recente studio della "Endocrine Society", il costo delle malattie legate alle disfunzioni endocrine - come obesità, perdita di intelligenza e malformazioni -, è stato stimato in 157 miliardi l'anno. Costo comparabile all'avvelenamento da mercurio. Sono questi i veri interessi che si celano dietro al TTIP, per questo è così difficile combatterlo nonostante il M5S abbia già indebolito il trattato nelle varie commissioni parlamentari del Parlamento Europeo. Per il momento, solo la Svezia ha mostrato di avere la schiena dritta in materia d'interferenti endocrini. Il prossimo 9 giugno, nella plenaria di Strasburgo, ci sarà un'altra battaglia per fermare questo gigantesco piano lobbystico.
|