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Blog » 2015 » Maggio » 13 » L’impasse dei “Fondi Letta”: ci sono ma non si possono usare
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L’impasse dei “Fondi Letta”: ci sono ma non si possono usare

Nel 2012 il Governo sbloccava il cosiddetto «Fondo Letta» istituito nel 2007 per valorizzazione e promuovere le aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale.

In Veneto il fondo Letta interessa 64 amministrazioni comunali confinanti con il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia (29 comuni in provincia di Belluno, 8 comuni in provincia di Treviso, 7 comuni in provincia di Venezia, 12 comuni in provincia di Vicenza, 8 Comuni in provincia di Verona); e va a sommarsi al «Fondo Odi» per lo sviluppo dei comuni di confine, meglio conosciuto come «Fondo Brancher», istituito nel 2010 e destinato ai comuni confinanti con il Trentino.

“Questi finanziamenti per i Comuni interessati contribuiscono ad attenuare, non certo a risolvere, lo storico divario nell’attribuzione delle risorse statali alle regioni Statuto speciale rispetto a quelle a Statuto ordinario” spiega il deputato pentastellato Federico D’Incà. Grazie a queste disponibilità sono stati finanziati progetti nei settori sociale e sanitario, scolastico, dei trasporti, della raccolta differenziata, per il miglioramento della viabilità comunale e locale, per la promozione del turismo, delle attività artigianali e del settore primario.
“Interventi che, data la scarsità di risorse pubbliche, risultano sempre più difficili da realizzare da parte delle amministrazioni locali” continua D’Incà.

Ma il problema sta nel fatto che il «Fondo Letta» è stato liquidato ai comuni prima dell’entrata in vigore dell’obbligo di rispettare il patto di stabilità. “Ed il rispetto degli obblighi conseguenti alla sottoposizione dei piccoli comuni al patto di stabilità rende particolarmente difficoltoso, se non impossibile, l’utilizzo delle risorse erogate, aggravando ulteriormente la situazione di svantaggio delle popolazioni che vivono in montagna”.

In particolar modo il MoVimento 5 Stelle segnala, con un’interrogazione al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, la situazione della provincia di Belluno schiacciata da due regioni a statuto speciale. “Abbiamo riportato l’esempio del comune di Pieve di Alpago che, pur avendo a disposizione i fondi (800 mila euro), non può spenderli perché non ha entrate sufficienti da pareggiare l’uscita delle risorse del fondo. Il comune ha pronto un progetto per mettere in sicurezza la viabilità locale ma non può realizzarlo, tenendo bloccato in cassa quasi 1 milione di euro che farebbe lavorare il territorio, oltre che metterlo in sicurezza”.

Category: Politica | Views: 810 | Added by: Antonella | Rating: 0.0/0
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