
La vicenda dei 1400 esuberi Auchan dimostra che siamo di fronte al governo del 'no'. No al Reddito di cittadinanza, no ai vincoli territoriali e paesaggistici contro queste cattedrali che sono i centri commerciali, no a vere salvaguardie per i lavoratori. Il M5S non ci sta e lo ha denunciato con un'interpellanza urgente, a prima firma Silvia Chimienti, in cui si chiedeva conto al governo della crisi occupazione del marchio francese della Gdo.
Auchan giustifica i sacrifici con la necessità di tagliare il costo del lavoro annuo per 50 milioni. Ma è evidente, invece, che siamo di fronte a scelte industriali sbagliate, a cominciare da una rete distributiva mal collocata sul territorio. La facilità nei licenziamenti collettivi, nel demansionamento e nell'utilizzo di tirocini sottopagati è stata ampiamente favorita anche dall'introduzione del Jobs Act. Sarà un massacro: è facile immaginare che queste pratiche verranno abusate per ragioni discriminatorie o punitive. Oggi, ad esempio, risulta possibile per una società dichiarare lo stato di crisi e al contempo assumere nuovo personale.
I centri commerciali continuano a proliferare, favoriti pure dalle liberalizzazioni degli orari del governo Monti, e si cannibalizzano tra loro. Facciamo lavorare i dipendenti senza orari, anche la domenica. Li sfruttiamo fino all'osso e poi un calcio nel sedere e via. Bisogna fermare immediatamente quest'emorragia, cambiare le norme, mandare a casa il governo dei ricatti e delle lobby. Il M5S lavora per dare un futuro a questo Paese.
L'interpellanza Chimienti (discussa da Chimienti e Cominardi)
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