La Commissione regionale Sanità, riunita questa mattina in seduta straordinaria, ha deciso di non abbinare i 5 progetti di legge depositati (Giunta, FI, Ncd, Pd e M5S) sulla riforma.
Per Paola Macchi, consigliere del Movimento 5 Stelle della Lombardia, “l’iter della legge è anomalo, la commissione e’ in balia della Giunta e degli interessi dei gruppi di maggioranza che acrobaticamente lottano da mesi per trovare un accordo. I progetti presentati da noi e dagli altri gruppi sono stati addirittura esclusi da un abbinamento che avrebbe permesso un reale confronto democratico che richiede un tempo adeguato di discussione. Temiamo invece che questa accellerata insensata serva ad affrettare i tempi di approvazione di una riforma frutto di un gia’ avvenuto accordo all’interno della maggioranza che lascera’ nessuno spazio a eventuali sostanziali proposte da parte delle minoranze.”
Dario Violi, capogruppo del M5S Lombardia, aggiunge: “Quali sono le reali ragioni di tutta questa urgenza su di una riforma annunciata, ritirata, rivista e riproposta senza soluzione di continuità? Questo modo di lavorare è una presa per i fondelli e al momento non c’è ancora nessuna certezza sulla riforma. Questo metodo è insultante per le decine di persone che lavorano nella Sanità Lombarda e per i cittadini che aspettano giorni e giorni per una visita e ore nei pronto soccorso. Anche in Lombardia, come a Roma, è ormai realtà la moda di asfaltare il dibattito democratico”.
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