Cinquecentomila amputazioni di genitali femminili all'interno dell'Unione Europea nell'ultimo anno. È questo spaventoso dato che fornisce la misura di quanto ancora ci sia da fare in tema di violazione dei diritti umani e di violenza sulle donne.
Inoltre, una statistica che tutti hanno sottovalutato, ce l'ha fornita Eurostat. L'Italia è il paese peggiore d'Europa in quanto a discriminazione delle donne in materia di lavoro: nel Bel Paese per ogni 11,9 uomini disoccupati ci sono 14,3 donne.
SCARICA QUI I DATI EUROSTAT SULLA DISOCCUPAZIONE CHE CRESCE
Al Parlamento Europeo il Movimento 5 Stelle, grazie alla sua portavoce Daniela Aiuto, ha vinto un'importante battaglia rompendo il muro dell'omertà e della superficialità con cui spesso, questi temi, vengono trattati. Il suo report sui diritti fondamentali - un parere che andrà a confluire nel dossier di Laura Ferrara in Commissione LIBE - è stato votato favorevolmente dalla Commissione FEMM.
UNA SVEGLIA PER L'EUROPA
Il lavoro del M5S è partito dalle notevoli lacune che finalmente saranno poste all'attenzione della Commissione Europea, che avrà quindi il compito di legiferare seguendone le indicazioni. Parliamo in primis di tutti i casi in cui le donne continuano a essere vittime di violenze e di discriminazioni: violenze fisiche, sessuali, psicologiche, maltrattamenti sulle minori e atti persecutori, che spesso avvengono anche attraverso l'uso distorto e scorretto delle nuove tecnologie e di Internet.
LE CONSEGUENZE DELLA VIOLENZA
Un tassello fondamentale e delicato è quello sulla violenza, poiché spesso sfocia nei femminicidi. Nel report si è dato risalto a questo tema, parimenti a quello dei delitti d'onore che, sebbene presentino una casistica differente a seconda dei Paesi europei a cui facciamo riferimento, continuano a persistere in quelle situazioni in cui l'arretratezza sociale e culturale prevale sull'affermazione delle libertà e dei diritti.
DISCRIMINAZIONI
Altro tema è quello delle discriminazioni in senso più esteso, dalla vita privata, lavorativa e sociale, per arrivare agli innumerevoli casi di omofobia. Non dimentichiamoci che, comunque in un quadro ugualmente discriminatorio, l'omosessualità femminile spesso è ancor meno tollerata e compresa, probabilmente per una chiusura culturale che vede la figura femminile strettamente legata all'essere "oggetto sessuale" per il maschio. Inoltre, casi di discriminazione li abbiamo anche nel campo dell'educazione, della formazione, dei servizi, generando anche situazioni di discriminazioni multiple. Molti sono i casi in cui, infatti, alla discriminazione per esser donna se ne aggiungono delle altre che portano ad una doppia discriminazione: donna/immigrata, donna/disabile, donne che per motivi religiosi o per proprie scelte di vita vengono discriminate due, tre o più volte.
Pubblichiamo qui una sintesi del report originale.
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