Sabato, 20 Apr 2024, 08:23
Welcome Guest | RSS
 
Home DMCA Copyright Disclaimer BlogIscrivitiLog InSupport Ticket
Blog » 2015 » Aprile » 3 » riprendiamo il controllo del cibo seconda parte
22:46
riprendiamo il controllo del cibo seconda parte

Il grafico di Oxfam International sulle 'Big 10' riportato dal Business Insider (CLICCARE SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRLA) - NESTLÉ, COCA-COLA, UNLIVER, DANONE, MARS, MONDELĒZ, ASSOCIATED BRITISH FOODS, KELLOGG'S, GENERAL MILLS e PEPSICO - Sono DIECI I SIGNORI DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE CHE CONTROLLANO DA SOLI PIÙ DEL 70 PER CENTO DEI PIATTI DEL PIANETA. Queste multinazionali gestiscono 500 MARCHI che entrano nelle nostre case quotidianamente - Così PASTA, BISCOTTI E CAFFÈ DIVENTANO GLOBALI, anche in Italia. E le grandi questioni, come L’USO DI OLI E GRASSI NEI PRODOTTI, vengono DECISE A TAVOLINO. OXFAM INTERNATIONAL, confederazione di organizzazioni non governative che lavorano in oltre 100 Paesi per trovare una soluzione definitiva alla povertà, ha realizzato IL GRAFICO RIPORTATO QUI SOPRA
Il grafico di Oxfam International sulle ‘Big 10′ riportato dal Business Insider (CLICCARE SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRLA) – NESTLÉ, COCA-COLA, UNLIVER, DANONE, MARS, MONDELĒZ, ASSOCIATED BRITISH FOODS, KELLOGG’S, GENERAL MILLS e PEPSICO – Sono DIECI I SIGNORI DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE CHE CONTROLLANO DA SOLI PIÙ DEL 70 PER CENTO DEI PIATTI DEL PIANETA. Queste multinazionali gestiscono 500 MARCHI che entrano nelle nostre case quotidianamente – Così PASTA, BISCOTTI E CAFFÈ DIVENTANO GLOBALI, anche in Italia. E le grandi questioni, come L’USO DI OLI E GRASSI NEI PRODOTTI, vengono DECISE A TAVOLINO. OXFAM INTERNATIONAL, confederazione di organizzazioni non governative che lavorano in oltre 100 Paesi per trovare una soluzione definitiva alla povertà, ha realizzato IL GRAFICO RIPORTATO QUI SOPRA

   Oltre la metà della popolazione mondiale oggi vive in aree urbane: più di 3 miliardi e cinquecento milioni di persone che vive nei centri urbani… una tendenza tra l’altro in crescita, tanto che gli esperti prevedono che verso il 2030 il 70% della popolazione abiterà in città. Non è più rimandabile la riflessione su come le città si alimentano oggi e come si alimenteranno in futuro.

   ORTI URBANI e altre proposte che se si vuole appaiono più stravaganti (i tetti dei supermercati adibiti a orto, le terrazze dei condomini coltivate, i balconi ect.) o veri e propri fenomeni anche architettonici sorti in famose metropoli (gli orti sui tetti di New York, i giardini verticali di Singapore, gli orti urbani di Parigi e San Francisco, gli orti comunitari di Boston….) paiono cose minori e che poco incidono sulla realtà distributiva alimentare; ma così forse in futuro (in un futuro virtuoso) non sarà: essi potrebbero incidere in una buona parte delle necessità della città, dei suoi abitanti… Sia chiaro: questo non vuol dire guardare come “nemico” assoluto la provenienza di prodotti agro-alimentari, di cibo, da lontano…. Però forse si è esagerato, e un certo controllo e autoproduzione è fenomeno salutare, oltreché può diventare economicamente interessante.

Cos’è l’ITALIAN SOUNDING? PECORINO cinese di mucca, ASIAGO del Wiscounsin, CHIANTI del Maryland, PARMESAO brasiliano, PARMESAN, PAMESELLO, WURSTEL Bologna, PARMA Ham, AMARETTO Venezia, la PASTA Verdi e la SALSA Gattuso (da Rino, il calciatore), il DANIELE PROSCIUTTO, la MOZZARELLA di Dallas, il GRANA PADANO danese. Un po’ come dire: prodotti che storpiano parole, colori, immagini e marchi del redditizio Made in Italy alimentare per sfuggire alle (poco restrittive) leggi internazionali. Basta una cifra: NEGLI STATI UNITI SOLO UN PRODOTTO SU 8 DI QUELLI VENDUTI CON UN NOME ITALIANO PROVIENE DAL NOSTRO PAESE. (da http://www.dissapore.com/ )
Cos’è l’ITALIAN SOUNDING? PECORINO cinese di mucca, ASIAGO del Wiscounsin, CHIANTI del Maryland, PARMESAO brasiliano, PARMESAN, PAMESELLO, WURSTEL Bologna, PARMA Ham, AMARETTO Venezia, la PASTA Verdi e la SALSA Gattuso (da Rino, il calciatore), il DANIELE PROSCIUTTO, la MOZZARELLA di Dallas, il GRANA PADANO danese. Un po’ come dire: prodotti che storpiano parole, colori, immagini e marchi del redditizio Made in Italy alimentare per sfuggire alle (poco restrittive) leggi internazionali. Basta una cifra: NEGLI STATI UNITI SOLO UN PRODOTTO SU 8 DI QUELLI VENDUTI CON UN NOME ITALIANO PROVIENE DAL NOSTRO PAESE. (da http://www.dissapore.com/ )

   Nelle città e nei comuni medio-piccoli le coltivazioni degli orti urbani non hanno scopo di lucro, sono assegnati dai comuni in comodato ai cittadini richiedenti e forniscono prodotti destinati al consumo familiare e, oltre a rappresentare un aiuto per le famiglie in difficoltà (e forse avere anche un valore di conoscenza agricola oramai quasi perduta…), concorrono a preservare spesso aree verdi a volte che ci sono tra un edificio e l’altro, spazi pubblici quasi sempre destinati all’abbandono e al degrado. Quello della “produzione agricola cittadina” è un fenomeno per ora diffuso ma certamente marginalissimo rispetto ai numeri delle produzioni e dei consumi agro-alimentari, ma destinato ad avere sicuramente un picco di crescita importante.

   Questa (del CIBO PRODOTTO IN CITTÀ) è una prima questione che poniamo negli articoli di questo post riguardo alla problematica dell’alimentazione (…CIBO, ENERGIA e smaltimento dei RIFIUTI saranno temi imprescindibili e dominanti nell’economia futura del nostro pianeta).

Views: 839 | Added by: simjareug | Rating: 0.0/0
Numero Commenti: 0
avatar
The Freedom Movement © 2013-2024
Free web hostinguCoz