“Dal 28 febbraio del 2015 a oggi, in relazione alle iniziative politiche dell’onorevole Matteo Salvini, che si sono svolte in 62 province, sono state impiegate 8.465 unità delle forze dell’Ordine”. Una media di oltre 110 poliziotti al giorno: tutti per garantire la sicurezza dei comizi del provocatore Salvini.
I numeri arrivano direttamente dal Viminale. In risposta del ministero dell’Interno, al quale Salvini ha rinfacciato di non fare abbastanza per la sua protezione durante i comizi. Il numero fornito dal ministero dell’Interno non racchiude nemmeno tutti gli agenti impiegati per il suo tour elettorale degli ultimi due mesi e mezzo. Dagli 8.465 citati dal Viminale non sarebbero conteggiati gli agenti dei reparti mobili: la cifra altrimenti sarebbe ancora più alta (per la manifestazione di Roma del 28 febbraio sono stati schierati complessivamente circa 4 mila agenti). Quando Salvini arriva in una città, l’operazione di ordine pubblico comincia al casello autostradale e prosegue lungo un percorso “bonificato”.
Inoltre a Salvini è assegnato un dispositivo di tutela di livello alto: la scorta del leader leghista consiste in circa 30 persone che ruotano su cinque turni. Solo la sua sicurezza personale, quindi, costa allo Stato una cifra vicina ai 120 mila euro al mese, 4 mila euro al giorno. Altro che colazione, pranzo e cena per gli immigrati.
Nonostante ciò a Radio Padania, Salvini si lamenta della mancanza di sicurezza nelle sue uscite pubbliche: “Lo sputo in faccia lo prendo dalla mia bimba di due anni che prende il latte, non da una zecca vigliacca. Sono incazzato, non ne posso più, non riesco a parlare con la gente. Dove sono Renzi e Alfano? Dov’è la democrazia? Chi agita questo clima con quattro figli di papà che giocano a fare i rivoluzionari tirando petardi tra le mamme con carrozzine? Mi viene il dubbio che a qualcuno impedire alla Lega i comizi faccia comodo”.
E cosa vuole i carri armati? Le bombe a mano? Un bombardamento aereo? Oppure un detonatore tascabile per bombe atomiche?
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