Antonella Laricchia originally shared: #ILVA #TarantoLibera Giovedì 19 marzo 2015, insieme a Michele Emiliano ho incontrato i sindacati del lavoro presso la sede del Corriere del Mezzogiorno. Oggi ho ascoltato nuovamente le parole di Emiliano sull'ILVA in questo video http://goo.gl/sh76Vq. Ieri, quando le ho sentite per la prima volta, sono rimasta talmente basita da non riuscire a trovare le parole adatte per rispondergli, vorrei farlo adesso con tutta la calma di questo mondo. Ieri ha dichiarato testualmente: "il giorno in cui dovessimo accorgerci che noi non riusciamo a reggere l'ILVA nelle condizioni in cui è adesso parte il piano B".
Ora io mi chiedo e gli chiedo: ma COSA DEVE ACCADERE ANCORA in quella terra perché la situazione dell'ILVA possa essere finalmente giudicata da lui e dal suo partito "insostenibile"? Il cosiddetto "processo di riambientalizzazione" che definisce Emiliano è già fuorviante come definizione: la VDS dell'Arpa ha già sancito che l'ILVA è incompatibile con la salute a Taranto e che anche qualora venisse applicata l'AIA (se verrà mai applicata), rimarrebbe il RISCHIO DI AMMALARSI PER OLTRE 11.000 PERSONE! Ma di cosa stiamo parlando!? Le falde sono avvelenate, i terreni sono contaminati, i capi di bestiame e mitili contaminati sono portati a incenerimento, vengono prodotte tonnellate di rifiuti pericolosi, il consumo energetico dell'ILVA è enorme, le alternative economiche sono bloccate dall'esistenza dell'acciaieria e gli operai non sanno se a fine mese prenderanno lo stipendio! Tutto questo lui lo ritiene ancora "sostenibile"?
Sarà che forse non mi sono ancora abituata ai metodi della vecchia politica, ma mi chiedo: come mai dopo 10 anni di provvedimenti inutili sull'ILVA, Emiliano in campagna elettorale arriva NON a volere la chiusura dell'ILVA, ma promette CHE FORSE SI POTRA’ PENSARE EVENTUALMENTE anche ad una chiusura dell'ILVA? O forse sarà che non prendere posizioni precise in campagna elettorale permette di essere “l’amicone” di tutti?
Sulla LEGGE ELETTORALE, Emiliano ha detto che lui pur essendo il segretario del PD non ha nessun potere sui consiglieri PD per evitare che votino la soglia all'8%. Il provvedimento scandaloso passa, ma agli occhi della gente non deve essere colpa sua.
Sul TAP, Emiliano dice che lo vuole, ma NON a San Foca. Così fa contenti gli abitanti di San Foca e chi si dovrà piangere il TAP non può protestare perché ancora non lo sa... per il momento “ci prendiamo i voti”.
Su ILVA, Emiliano dice che POTREBBE pensare di chiuderla. I tarantini sono contenti anche se ci sono più probabilità che Renzi diventi democratico che non Emiliano favorevole alla chiusura dell'ILVA... ma per il momento senza prendere una posizione, cerca di prendersi anche i voti dei tarantini.
Noi non abbiamo paura di prenderci le nostre responsabilità e di dire ai cittadini chiaramente cosa pensiamo, anche se questo ci costerà i voti di chi sulla vita di queste persone ci ha solo guadagnato, non abbiamo mai avuto timore di prendere una posizione: NOI L'ILVA A TARANTO LA VOGLIAMO CHIUDERE SENZA SE E SENZA MA puntando su alternative economiche pulite! Tutto l'acciaio del mondo non vale la salute e la vita di UNA SOLA PERSONA o la felicità di un bambino che oggi non è neanche libero di giocare in aree di verde pubblico del quartiere Tamburi di Taranto per via dei terreni inquinati. Noi per Taranto vogliamo una riconversione economica esattamente come è accaduto in altri posti del mondo. SI PUO' FARE e si sbloccherebbero centinaia di nuovi posti di lavoro "puliti", è naturale che questo processo non si possa attuare da un giorno all’altro, ma servono la volontà politica di farlo e soprattutto gente con le mani libere per poterlo fare.
E' già accaduto a Bilbao dove c'era una situazione simile e grazie alla costruzione di un museo al posto della acciaieria oggi Bilbao è la terza mèta turistica di Spagna. Ma ve lo immaginate se Taranto diventasse la terza mèta turistica dopo Roma e Venezia!? Cosa manca alla nostra Puglia? Cosa manca alla nostra Taranto?
In politica come a Taranto serve davvero ARIA NUOVA. Servono fatti, non promesse da campagna elettorale. Serve coraggio, anche se questo può costare dei voti. Serve soprattutto l'entusiasmo e l'amore per la propria terra e per i pugliesi per comprendere che vivere una vita in cui hai perfino paura di respirare, non può chiamarsi vita.
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