Lo abbiamo sentito tante volte: l’innovazione è la chiave della prosperità. Bene, una volta capito cosa significa innovazione e cosa significa prosperità (se pensate solo al cemento o fatto di avere tanti soldi vi state sbagliando), resta un problema non da poco da affrontare, soprattutto in un paese come il nostro: la corruzione.
Secondo un interessante articolo pubblicato su Nature, infatti, questa vera e propria piaga non permette un pieno sviluppo delle nuove tecnologie e, di conseguenza, una efficace protezione dell’ambiente in cui viviamo. “L’innovazione è la chiave per la prosperità”, viene scritto infatti sulla prestigiosa rivista: “Ma la corruzione è nemica dell’innovazione”.
Perché?
Perché la corruzione, intesa anche come l’abuso di potere nell’assegnazione di risorse pubbliche per perseguire scopi privati, rallenta qualunque forma di vero sviluppo. Che, per l’appunto, non è quello del cemento, dei TAV e delle grandi opere fatte solo per foraggiare clientelismi e corruzioni varie, ma è quello che porta un paese a diventare meritocratico, con tutti i benefici che ne conseguono.
L’Italia, invece, a parte fare sparate tipo #labuoanscuola o altre idiozie simili, continua a tagliare in modo indiscriminato fondi all’istruzione e alla ricerca, causando così un’epidemia di brain drain, quella che noi conosciamo come fuga dei cervelli. Un primato che, in Europa, stanno cercando di levarci solo Romania, Bulgaria e Grecia, guarda caso gli altri tre Stati Ue a non avere sufficienti controlli per arginare la corruzione, fa presente l’analisi.
Parla di circoli virtuosi, Nature, e del fatto che il livello di corruzione è inversamente proporzionale a quello di innovazione (guardiamoci infatti attorno, in Italia).
Una ricerca, in particolare, ha mostrato come la corruzione sia più diffusa di quanto si pensi, e come solamente in 25 nazioni si sia riusciti a dare forma a società meritocratiche: sono quello nordiche, quelle di lingua tedesca e quelle del mondo anglosassone. In pratica, quelle in cui l’economia va meglio.
Coincidenze? Non proprio.
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