Non c'è bisogno di leggere Sun Tzu e l'arte della guerra per capire i motivi dell'ascesa di Salvini.
E' una forma di difesa di chi crea il suo antagonista a tavolino, la Lega, per eclissare la sua vera alternativa, in questo caso il M5S. Quindi Lega ovunque, spesso senza contraddittorio per mesi su tutte le televisioni a ripetere gli stessi slogan rilanciati poi dai giornali. La promozione di un (falso) antagonista che ha partecipato per vent'anni alla mangiatoia del Sistema con finanziamenti pubblici, leggi a favore dell'immigrazione selvaggia (firmando i regolamenti di Dublino), diamanti in Tanzania, Belsito indagato, lauree in Albania. Se sei nel Sistema, fai parte del Sistema, è una vecchia e sempre valida regola. E non puoi far parte del Sistema se non sei ricattabile. Questo è valido per la Lega, il finto antagonista che assolve due scopi. Il primo è quello di drenare voti al M5S, il secondo è di far percepire di essere un'alternativa al Sistema in modo che tutto cambi perché nulla cambi.
Come mai questa volta (a differenza delle precedenti) è stato consentito lo strombazzamento dei milioni di voti persi dal PD? Semplice: perché tale dato si accompagna all’aumento di voti della Lega.
La Lega, l’avversario deciso a tavolino, designato, e poi spinto in ogni modo per tutta la campagna elettorale affinché potesse affermarsi come alternativa al PD.
Si sa benissimo come giornali e trasmissioni televisive siano controllati fino alle virgole, fino alle espressioni facciali del giornalista e agli applausi del pubblico. Come è potuto accadere che a trasmissioni fino ad allora totalmente appiattite sul credo governativo sia stato consentito di ospitare Salvini a tutte le ore del giorno e della notte, lasciandogli totale campo libero?
Non solo, tale presenza si è accompagnata ad un altro fenomeno: lo strombazzamento del “pericolo immigrati” anch’esso a tutte le ore del giorno e della notte, con toni al limite del terroristico e metodi da lavaggio del cervello. Non certo una bella figura per il governo (ma tanto agli Interni c’è Alfano...), eppure trasmissioni e giornalisti fino ad un minuto prima zerbini del premier si sono abbandonati a tale operazione senza curarsi delle conseguenze” politiche.
Davvero strano. Davvero implausibile.
A meno che… a meno che al PD, tutto ciò non andasse benissimo.
Il tramonto di Berlusconi ha lasciato il PD privo di un avversario (finto ovviamente...) di una qualche credibilità, privo di uno spauracchio da sventolare per gli elettori che devono ancora votarli turandosi il naso. Situazione pericolosissima: perché agli occhi degli italiani si profilava un bipolarismo tra il PD e il MoVimento 5 Stelle, e si sa quanto all’opinione pubblica disgustata dalle politiche del PD il M5S appaia come l'unica scelta logica e naturale.
L’obiettivo non erano le regionali, ma le prossime politiche. C’è bisogno di un avversario, ma c’è bisogno di un avversario organico al Sistema. Un avversario che conosca le politiche basate sull’inciucio, sulla spartizione di poltrone, sulle clientele di territorio, che all’occasione sia ricattabile per qualche giochino sporco locale, aduso a candidare personaggi presi dal sottobosco della politica affaristica, insomma un nuovo/finto avversario con cui mettersi d’accordo per le spartizioni future.
E così, ecco riesumata la Lega dall’oblio in cui l’avevano precipitata i diamanti, le lauree albanesi e le mutande verdi comprate coi soldi pubblici. Una ripulitina volante, la puzza di meridionale sostituita con la puzza di rom, la secessione della Padania sostituita con la secessione dalla Merkel, e via andare, tanto gli italiani hanno la memoria corta.
Tutto pur di non ritrovarsi con l’avversario antisistema per eccellenza: il MoVimento 5 Stelle che alle prossime politiche (che arriveranno dopo altri massacri sociali, altra austerity e altri scandali) rischia di vincere. E che soprattutto non consentirà a nessuno di conservare il sistema Spartizioni&Clientele come è avvenuto con Mafia Capitale, cosa che spaventa i partiti sopra ogni altra.
Questa è l'operazione Salvini. Puro marketing. Chissà se Felpa Selvaggia reggerà.
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